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Nelle liriche di Mario Dainese scorrono le emozioni, spesso amare e dolorose, che nascono deduttivamente dal confronto, anzi dallo scontro del suo "saper essere", cioè il mondo teorizzato ed atteso, con la realtà della vita, cioè il mondo concreto e scoperto, difficile da comprendere e da digerire. Una volta compiuta questa presa di coscienza, occorre perciò esorcizzare, lavare in modo catartico il dolore e l'amarezza che comporta la quotidiana esistenza per mezzo di azioni positive, combattendo sempre e comunque in prima linea, per scorgere e conquistare la speranza che tutto possa sempre mutare.